CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE

ANNO PASTORALE 2007/2008

CELLULA 391 : VI FARO' PESCATORI DI UOMINI (Mc. 1,17)
Leggiamo insieme Mc 1,16-20
Tutti siamo pescatori. Importante é sapere come si pesca: Moltissimi vanno a pesca di danaro. Tutti i giorni, tutti i momenti non pensano che a questo, non vivono che per questo. Non si preoccupano d'altro che di cogliere ogni buona occasione per pescare. E tutta la vita la consumano così, impegnati di giorno e di notte in questo lavoro da schiavi, sempre agitati dalle vicende del mercato, sbattuti dai flutti della concorrenza, minacciati dai cambi imprevedibili delle borse, finche un'ultima tempesta non fracassi loro la nave ingoiando tutto in un istante. E c'è chi pesca nel torbido per arrivare a un posto, a una poltrona, a un nome, con ogni mezzo, e quando finalmente è arrivato a sistemarsi, magari in prima fila, si sente dietro la voce del "custode" che gli grida all'improvviso: Si esce, lo spettacolo è finito.
C'è chi pesca nel torbido, e muore invece di noia e di tristezza. C'è anche chi pesca donne e bambini per farsene dei servi o per portarli alla prostituzione o a mendicare. Ma c'è ancora chi pesca gli uomini nella terraferma per trasferirli nella vita eterna.
Tu cosa peschi?
Lascia le tue reti, scendi dalla tua barca che fa acqua da tutte le parti, e vieni a pescare anime.
Non vi è una missione più nobile, non vi è carriera più alta, non vi è lavoro più necessario: per questo il Signore ti ha chiamato in cellula!
E' giusto e doveroso procurare del pane a chi ha fame, dare un letto a chi non ne ha, dare lavoro a chi lo cerca, alleviare il dolore di chi soffre, curare gli ammalati, insegnare agli ignoranti, proteggere i deboli e gli umili. ..perché tutto questo è indispensabile alla vita.
Ma è ancor più grande e più necessario dare un significato e un valore alla stessa vita degli uomini. Molti non sanno perché son nati né perché vivono. E così perdono ogni valore anche la casa, la famiglia, il pane, il lavoro, la salute, la società, la cultura, le leggi e la giustizia.
Se la vita umana non ha un perché, tutto è svalutato. E gli uomini vanno alla deriva. Questa palude umana è diventata una immensa selva di braccia che invocano una salvezza. Questo ti chiedono gli uomini, tutti gli uomini; forse inconsapevolmente, forse tacitamente, ma insistentemente, ansiosamente, con tutto lo spasimo di una sete insopprimibile e inesauribile. E tu non puoi stare a guardare dalla finestra mentre la gente si ammazza per le strade, mentre qualcuno scompare nella botola dell'errore, mentre il tuo prossimo viene adescato con tutte le seduzioni, mentre il tuo fratello viene spinto alla strage, mentre la gioventù viene drogata con l'oppio della corruzione, mentre l'infanzia viene contaminata con la lebbra dello scandalo e del vizio.
Non puoi stare a guardare dalla finestra mentre la casa brucia; non puoi startene davanti alla TV per la solita telenovela o a leggere 1 'ultimo romanzo alla moda mentre delle povere creature sono in preda alle fiamme; non puoi startene a godere il tuo focolare quando qualcuno batte i denti dal freddo alla tua porta; non puoi continuare pensare eternamente cosa puoi fare per gli altri a livello personale o con la Caritas quando fuori oggi chiedono soccorso.
Getta via dunque queste tue reti vecchie e logore, che sono i pensieri e le preoccupazioni che riguardano soltanto te stesso. Lanciati nel mare, in questo grande mare dell'umanità. In un mare di rancori, di solitudini, di mancanza di speranza mettiti in ascolto di chi ti chiama. Con la rete della fede, con l'esca della speranza, con l'amo della carità pescherai gli uomini per la vita eterna.
PER LA RlFLESSIONE:
3) La cellula esiste per evangelizzare (come la Chiesa!). Cosa ti spinge a impegnarti nell'evangelizzazione e cosa ti blocca?
4) Condividi con ifratelli della cellula un'esperienza in cui hai provato la gioia dell'annuncio.
MEDITA:
LUN Rom 15,14-21; MAR At 15,7-21 MER At 11,1-18; GIO At 11,19-26; VEN At 13.1-11: SAB At 13,44-52